Città di luce, colori e profumi generati dal suo territorio che dall’ultimo lembo della Murgia meridionale si estende verso la piana degli ulivi per raggiungere le coste del mare Adriatico, offre ai visitatori storia, architettura, cultura, folklore, aria salubre e sapori mediterranei.
Abitata originariamente dai Messapi, subì l’ influenza dei Greci e dei Romani. Ostrogoti, Longobardi, Normanni, Svevi, Angioini e Aragonesi si susseguirono nel dominio della Città.
Dall’anno Mille in poi, Ostuni rifiorisce sotto l’aspetto economico, sociale, urbano ed architettonico: si deve ai Normanni l’edificazione di un castello che dominava l’antica città e la sua ascesa ed importanza va attribuita alla presenza di una sede vescovile a partire sal Sec. X, ai privilegi ottenuti durante i periodi di “Regio demanio”, alla presenza del “Sedile” dei nobili ed al fiorire di dimore monastiche, che contribuirono ad arricchirla di edifici religiosi e di palazzi dai sontuosi portali.
Dall’epoca della infeudazione al duca spagnolo Bartolomeo Zevallos, datata 1639 e fino al 1804 Ostuni è segnata da un periodo buio caratterizzato da uno sfruttamento indiscriminato di tutte le risorse economiche e sociali e da una miseria generale.
Dopo l’Unità d’Italia, Ostuni risorge per andare incontro a nuovo splendore.
Singolare è l’aspetto del territorio visto da lontano.
Ostuni, alta sul livello del mare m. 2401 e distante dalla costa adriatica km. 6,625, signoreggia su cinque colli offrendo panorami incantevoli e bellezze naturali tra verdeggianti zone boschive, “la Selva”, e l’incantevole piana olivetata, “la Marina”, che bacia appunto il mare. Dalla città antica, posta su un colle isolato di forma circolare, la zona urbana si estende verso Mezzogiorno, snodandosi in rioni sei-ottocenteschi, fino a raggiungere i quartieri moderni attraversati da Viale Pola, importante arteria commerciale.
La Città Bianca, nucleo medievale racchiuso da torri e mura di epoca Angioina, mpliate e rafforzate in età Aragonese, spicca su un altopiano isolato delle Murge, di fronte al mare Adriatico.
Ogni casa, candida di latte di calce, è un belvedere che si può ammirare dalle finestrelle,centinaia di finestrelle, che sembrano ammonticchiate sulle pareti che affacciano al tramonto.
Le strade concentriche che percorrono sono assolate e di un biancore uniforme nel quale si confondono i contorni, i veicoli con anditi, angiporti, scale, piccole salite, balconcini, e ovunque, in quasi tutte le viuzze, antichi portali e antiche chiese; qua e là piccole piazzette, un tempo luoghi di ritrovo e di pubbliche riunioni.
Dalle porte medievali ne restano due: Porta Nova, rivoltata ad Ovest, e Porta San Domenico rivoltata ad Est.